Il Trapianto di rene
Informazioni
In questa pagina e nella successiva proviamo a rispondere a una serie di domande che generalmente ci vengono poste riguardo al trapianto di rene.
Cos’è il trapianto di rene?
Il trapianto di rene è la procedura chirurgica con cui un rene prelevato da un donatore viene posizionato nel corpo di un paziente affetto da insufficienza renale cronica terminale. Non si tratta di una procedura nuova. Il primo trapianto renale è stato effettuato nel 1954 e da oltre trent’anni è considerato il trattamento di scelta per molti pazienti con insufficienza renale cronica terminale. L’obiettivo principale di questa sezione del sito è proprio quello di aiutare il paziente con insufficienza renale cronica e la sua famiglia a capire che cosa sia il trapianto renale.
Per qualsiasi altro quesito è possibile contattare direttamente il Centro Trapianti al numero +39 049-8211759.
Posso essere un candidato per il trapianto di rene?
La maggior parte dei pazienti con insufficienza renale cronica terminale può essere candidata al trapianto renale. Non vi è un limite di età definito oltre il quale il trapianto non viene eseguito: in generale, pazienti di età inferiore a 70 anni possono essere trapiantati; tuttavia è importante anche lo stato di salute e di benessere generale. Presso il nostro Centro abbiamo trapiantato pazienti in ottime condizioni generali di oltre 75 anni.
Per l’immissione in lista di attesa per trapianto vengono inoltre considerati la storia clinica, pregressi interventi chirurgici (compresi precedenti trapianti) e la presenza di malattie cardiache, polmonari o epatiche. Tutti questi elementi vengono attentamente valutati per ogni singolo paziente, nel corso di una visita nefro-chirurgica, al fine di assicurare a tutti i pazienti la decisione migliore.
Quali sono le tipologie di trapianto di rene?
Poiché, attualmente, nell’uomo possono essere trapiantati solo reni umani, ogni trapianto di rene implica la presenza di un donatore. Vediamo di seguito i due tipi di donatori di rene.
Donatore vivente – La donazione di rene da un donatore vivente viene eseguita normalmente da un familiare sia consanguineo che non consanguineo. Per quanto riguarda il donatore, il prelievo di rene comporta gli stessi rischi di tutti gli interventi chirurgici in anestesia generale. Il rene rimanente sarà in grado di fare anche il lavoro del rene che è stato donato. Il donatore vivente ha un’aspettativa di vita assolutamente normale e la donazione del rene non comporta alcuna restrizione sia per quanto riguarda lo stile di vita che l’attività fisica. Per ulteriori informazioni sull’attività di donazione di rene da vivente, si vada alla sezione “da donatore vivente” di questo sito.
Donatore deceduto – Un donatore deceduto è una persona con un danno cerebrale irreversibile che è stata dichiarata morta. L’assegnazione dei reni da donatore deceduto viene fatta, nel nostro caso, dal Nord Italia Transplant (NITP), un organismo che ha sede presso il Policlinico di Milano e che coordina tutte le attività di trapianto in Liguria, Lombardia, Triveneto e Marche. I riceventi vengono selezionati tra i pazienti in lista di attesa in base alla compatibilità sanguigna (gruppo AB0) e tissutale (HLA), alla classe di età e al tempo di attesa in lista.
Ci sono molti fattori che possono concorrere nel determinare quale sia la migliore scelta in ogni singolo caso. Il gruppo di chirurghi e nefrologi del Centro Trapianti valuterà assieme al paziente tutti i vari aspetti delle diverse opzioni per giungere alla miglior scelta.
Può essere sufficiente un solo rene per garantire una adeguata funzione renale?
Nella maggior parte dei casi un rene è sufficiente a garantire una funzione adeguata. Tuttavia negli ultimi anni l’utilizzo di donatori di età più avanzata o comunque marginali ha portato a eseguire il trapianto simultaneo di entrambi i reni (doppio trapianto di rene) ottenendo, tramite il trapianto di una maggiore massa renale funzionante, risultati del tutto soddisfacenti.
Da dove iniziare
La decisione di effettuare il trapianto di rene deve tener conto della vostra convinzione personale, delle vostre condizioni di salute e dell’età che avete. In generale, il trapianto di rene garantisce una migliore qualità di vita rispetto al trattamento dialitico oltre che un allungamento della sopravvivenza. Tuttavia il trapianto coinvolge molti aspetti medici, emotivi e di stile di vita che dovrete considerare attentamente con i vostri familiari. I membri del team trapianti vi aiuteranno a valutare i rischi e i vantaggi che un trapianto comporta, le percentuali di successo e le possibili complicanze.
Come prendere appuntamento
Per avviare la fase di valutazione di un vostro eventuale inserimento in lista d’attesa per un trapianto di rene, chiamate lo 049-8213077 o inviate un’E-mail ai seguenti indirizzi:
La valutazione medica
Se decidete di ricevere un trapianto, il primo passo da fare sarà una visita medica eseguita contemporaneamente da un nefrologo e da un chirurgo del team trapianti. Per accertare l’idoneità al trapianto è prevista una serie di esami, e precisamente:
- prelievo del sangue
- raccolta di urine
- elettrocardiogramma- radiografia del torace
- ecografia addominale
- ecodoppler dei vasi iliaci
- esofagogastroduodenoscopia
- cistografia minzionale
- controllo odontoiatrico
- eventuali altri accertamenti a seconda del vostro particolare quadro clinico
Gli esiti di tutti gli accertamenti andranno riportati dal vostro nefrologo all’interno della cartellina Nitp e inviati in copia tramite E-mail all’indirizzo ambulatorio.trapiantirene@aopd.veneto.it oppure a catia.perazzin@aopd.veneto.it. La visita sarà quindi programmata dall’Ambulatorio Trapianti (049-8213077) o dalla Sig.ra Catia (049-8214485).
Aspettando il trapianto
Per chi è inserito nella lista per il trapianto da donatore deceduto, la durata dell’attesa può variare da pochi mesi ad alcuni anni: in media è di circa due anni e mezzo.
Per ridurre lo stato di ansietà che l’attesa potrebbe procurarvi, vi consigliamo di adottare alcuni accorgimenti, che vi permetteranno di essere in condizioni ottimali nel momento cruciale della chiamata per il trapianto.
Conservate al meglio la condizione fisica
- Eseguite tutte le sedute di dialisi che vi vengono prescritte.
- Osservate attentamente, come da prescrizione medica, le restrizioni dietetiche e di assunzione di liquidi.
- Seguite un programma di esercizi che includano una passeggiata giornaliera.
- Assumete tutti i farmaci prescritti.
- Non fumate.
- Mantenete una buona forma fisica (ideale BMI<30).
- Cercate di mantenere una buona salute dentale.
Tenetevi in contatto con il Centro Trapianti
- Comunicate al Centro Trapianti ogni cambiamento del vostro stato di salute nonché le eventuali ospedalizzazioni.
- Assicuratevi che un vostro campione di sangue venga spedito al Centro di Riferimento del NITp a Milano ogni tre mesi per il dosaggio dei livelli anticorpali e per l’esecuzione del cross-match al momento dell’eventuale chiamata per trapianto. Nel caso in cui riceviate una trasfusione di sangue, assicuratevi che un nuovo campione di sangue venga inviato circa 10 giorni dopo la trasfusione.
- Assicuratevi che il Centro Trapianti sia messo in condizione di rintracciarvi sempre, ovunque voi siate.
Preparatevi in vista del ricovero
- Pianificate la vostra degenza in ospedale.
- Organizzatevi affinché qualcuno si prenda cura dei vostri figli, della vostra casa e dei vostri impegni di lavoro mentre sarete ricoverati in ospedale.
Assicuratevi che il Centro Trapianti vi possa raggiungere in qualsiasi momento
- Fornite al Centro Trapianti tutti i numeri di telefono e di cellulare presso i quali potete essere raggiunti.
- Comunicate al Centro Trapianti qualsiasi cambiamento di indirizzo o di numero telefonico.
- Informate il Centro Trapianti quando partite per una vacanza e non siete più reperibili al consueto recapito. Se programmate una permanenza all’estero, avvisate il Centro Trapianti comunicando le date in cui non sarete disponibili in caso di trapianto.
- Ricordatevi che, nel momento in cui vi sarà un rene disponibile, il Centro Trapianti avrà la necessità di rintracciarvi immediatamente per verificare che siate disponibili e in buone condizioni di salute.
Assicuratevi che il Centro Trapianti vi possa raggiungere in qualsiasi momento
- Comunicate al vostro medico curante ogni situazione di disagio o malessere psicologico.
- Considerate l’eventualità di un supporto psicologico in attesa del trapianto.
- Discutete altre possibilità di supporto con il team trapianti. – Tenetevi impegnati e in attività.
Seguendo questi consigli vi troverete sempre nelle migliori condizioni fisiche e psichiche possibili e quindi in qualsiasi momento sarete pronti a rispondere nel modo migliore a un’eventuale chiamata dal Centro Trapianti.
L’intervento di trapianto
La preparazione all’intervento
Se riceverete il rene da un donatore deceduto, al momento della chiamata del Centro Trapianti dovrete recarvi immediatamente all’Ospedale. È molto importante che arriviate in Ospedale digiuni, quindi dal momento della chiamata in poi non dovrete mangiare né bere nulla. Recatevi al Policlinico dell’Ospedale Civile di Padova, precisamente al 2° piano, presso il reparto della U.O.C. Chirurgia dei Trapianti Rene e Pancreas.
Sarete sottoposti a esami urgenti per verificare che il vostro stato di salute non sia mutato dall’ultimo controllo. In base ai risultati di questi esami, potrebbe rendersi necessaria una seduta di dialisi. Già prima del trapianto potrà essere necessario somministrarvi dei farmaci per aiutare il vostro organismo ad accettare il nuovo rene: Neoral ®, Prograf ®, Cellcept ®, Myfortic ®, Certican ®, Rapamune ®, Tacni ®, Envarsus ®, Advagraf ®. Sono questi i farmaci anti-rigetto più comunemente usati, e la loro funzione è abbassare la normale risposta immunitaria al nuovo rene. Tenete presente che, poiché il rene donato manterrà sempre la sua originale identificazione, avrete bisogno di prendere piccole quantità di medicinali anti-rigetto per tutto il resto della vostra vita.
Presso il nostro Centro esiste la possibilità di utilizzare, nell’ambito di ricerche multicentriche controllate, nuove combinazioni di farmaci immunosoppressori (in grado cioè di ridurre gli effetti indesiderati) o farmaci sempre immunosoppressori ma di ultimissima generazione, non ancora disponibili in farmacia. Per il loro utilizzo sarà necessario un colloquio informativo e la firma di un consenso informato specifico.
L’intervento
Indipendentemente dal tipo di donatore (vivente o deceduto), l’intervento di trapianto è sempre lo stesso. Una volta entrati in sala operatoria, l’anestesia vi sarà data per via endovenosa, così vi addormenterete velocemente. Una volta addormentati, vi verranno posizionati sia un catetere vescicale che una cannulina nel collo o sotto la clavicola, quest’ultima allo scopo di monitorare il vostro bisogno di liquidi. Mentre sarete sotto anestesia generale, il chirurgo vi farà un’incisione e collocherà il nuovo rene nella metà inferiore del vostro addome. I vasi del nuovo rene, cioè l’arteria e la vena renale, saranno anastomizzati con l’arteria e la vena iliaca, che sono i grossi vasi che vanno e tornano dalle gambe. L’uretere (tubicino che drena l’urina dal nuovo rene) sarà connesso alla vostra vescica. Nella maggior parte dei casi i vostri reni malati saranno lasciati in sede. La durata dell’intervento è approssimativamente di tre ore. Durante l’intervento i vostri familiari potranno aspettare nella sala d’attesa adiacente al reparto. Il chirurgo parlerà con loro appena l’intervento sarà terminato.
Dopo l’intervento
Quando vi sveglierete, sarete ancora in sala operatoria, ma appena la fase di risveglio sarà completata verrete trasferiti al Centro Trapianti, adiacente al Reparto di degenza. Qui riceverete fluidi e farmaci attraverso la cannulina endovenosa che vi sarà stata posizionata in sala operatoria. Infine attraverso il catetere vescicale vi verrà misurata l’urina. Non mangerete e non berrete nulla fino al giorno dopo l’intervento. L’infermiere vi insegnerà a tossire ed a eseguire degli esercizi di respirazione profonda.
Vivere con un trapianto di rene
Immediatamente dopo la dimissione dall’Ospedale è necessario che vi sottoponiate a un monitoraggio ravvicinato. Per questo motivo è importante che nelle prime quattro o cinque settimane vi possiamo visitare ambulatorialmente due-tre volte a settimana. Nel corso di queste visite controlleremo il vostro peso, misureremo la pressione e la frequenza cardiaca e verrete sottoposti a un prelievo di sangue. Una volta ottenuti i risultati degli esami di laboratorio, all’incirca un’ora dopo il prelievo, vi visiteremo, quindi prenderemo visione dei risultati degli esami e infine discuteremo sugli eventuali aggiornamenti da apportare alla terapia.
A ogni visita ambulatoriale è importante:
- portare il proprio promemoria per la terapia, in modo da essere certi che si stia assumendo la terapia corretta con il dosaggio corretto;
- ricordare di non assumere la dose di ciclosporina/tacrolimus/certican/rapamune prima del prelievo del sangue.
Non interrompete né modificate le dosi di alcun farmaco senza l’autorizzazione del vostro medico.
La causa più frequente del rigetto è la riduzione o l’interruzione della terapia antirigetto. Se dovessero comparire effetti collaterali importanti, andranno discussi con il team trapianti per un’eventuale modifica della terapia. A seconda delle vostre condizioni di salute e della distanza del vostro domicilio, il team trapianti potrebbe consigliarvi di trattenervi nelle vicinanze di Padova per consentire un più agevole collegamento con il Centro Trapianti. A distanza di due mesi dall’intervento, le visite ambulatoriali diverranno meno frequenti. Se le vostre condizioni di salute lo consentiranno, sarà possibile in seguito continuare il monitoraggio post-trapianto presso la Nefrologia più vicina al vostro luogo di provenienza.
Vivere con un trapianto di rene
Dopo il trapianto non sarete sempre in grado di gestire da soli il vostro stato di salute: potrebbero verificarsi episodi di rigetto o anche infezioni. Tuttavia potrete fare molto per assicurare a voi stessi un buon recupero e per poter godere appieno del ritrovato benessere. Per ottimizzare la vostra qualità di vita dopo il trapianto, vi consigliamo di considerare tutti gli aspetti della vostra vita. Il team trapianti è disponibile ad aiutarvi a pianificare nel migliore dei modi una vita attiva e salutare, che rifletta i cambiamenti dello stato di salute dopo il trapianto.
La terapia
Dopo il trapianto resterete in terapia farmacologica per il resto della vita. I farmaci immunosoppressori sono necessari per prevenire il rigetto del vostro nuovo rene. Seguire costantemente la terapia come da prescrizione medica è il migliore sostegno alla vostra “nuova” vita con il trapianto.
La dieta
Normalmente dopo un trapianto di rene non ci sono restrizioni nelle quantità di zuccheri, proteine o potassio che si possono assumere. Potrà esservi raccomandato di bere molti liquidi, di evitare cibi ricchi di grassi o colesterolo e naturalmente di astenervi dall’assumere alcolici.
L’attività fisica
Dopo l’intervento potrete riprendere le vostre abituali attività fisiche. Vi consigliamo di seguire un programma di esercizio fisico che sia inserito in modo armonioso nelle vostre attività quotidiane. La maggior parte dei pazienti è in grado di affrontare tale programma limitandosi a brevi passeggiate nelle settimane appena successive all’intervento e riprendendo solo in seguito gli esercizi più impegnativi.
La vita sessuale
Normalmente non ci sono restrizioni nel riprendere l’attività sessuale dopo il trapianto. Le donne riacquistano da subito la fertilità, quindi insieme alle mestruazioni riappare la possibilità e probabilità di una gravidanza.
È perciò molto importante che sia gli uomini che le donne sottoposti a trapianto discutano della possibilità di un’eventuale gravidanza con il proprio medico di fiducia. In generale, prima di intraprendere una gravidanza è necessario che la donna abbia riacquistato una funzione renale adeguata e abbia goduto di buona salute per almeno 18 mesi dopo il trapianto. Inoltre è necessario discutere con i medici gli eventuali cambiamenti di terapia con farmaci immunosoppressori.
Il supporto psicologico
La maggior parte dei pazienti riferisce che a seguito del trapianto la vita offre un migliorato senso di benessere e ci si trova nuovamente nelle condizioni di affrontare un’attività lavorativa a tempo pieno. Molti pazienti vivono con ansia l’idea di un possibile rigetto, altri hanno la percezione di mutamenti corporei che richiedono un supporto psicologico. È importante discutere di queste sensazioni e di ogni altra reazione con il team trapianti. È inoltre importante ricordare che, anche se la paura del rigetto è una normale reazione al trapianto, la possibilità che il rigetto si verifichi realmente è relativamente bassa e diminuisce col tempo. Inoltre oggi disponiamo di numerose terapie in grado di far fronte al rigetto stesso.
Il vostro ruolo
Decidere di ricevere un trapianto significa accettare l’idea di mantenersi in salute per tutta la vita. I due compiti principali del trapiantato sono l’assunzione corretta della terapia e l’attenzione a non trascurare alcuna visita medica. I farmaci immunosoppressivi prevengono il rigetto del trapianto. Le visite ambulatoriali possono individuare problemi che potrebbero iniziare a essere evidenti anche solo con un esame del sangue. È estremamente importante contattare il team trapianti immediatamente, non appena inizia a presentarsi qualche disturbo. Le persone che hanno ricevuto un trapianto di rene spesso si sentono talmente bene da voler evitare l’assunzione della terapia o la visita medica. È invece solo attraverso una scrupolosa adesione alla terapia e mantenendo i regolari appuntamenti con il medico che il rene trapiantato potrà continuare a funzionare bene.
Il doppio trapianto
In Italia, così come nel resto del mondo, la scarsità di donatori rappresenta il limite principale all’attività di trapianto. Un modo per aumentare la disponibilità di organi consiste nell’ampliare i criteri per la selezione dei donatori, in particolare considerando donatori più anziani o con una storia di ipertensione o diabete.
Molti Centri propongono l’impiego di reni ottenuti da donatori più anziani per il trapianto in riceventi anch’essi di età più avanzata, in modo tale che vi sia una certa corrispondenza tra l’età del donatore e l’età del ricevente.
In questi casi è fondamentale stabilire a priori (cioè prima del trapianto) quali sono le potenzialità del rene prelevato da un donatore anziano o iperteso o diabetico. Per fare questa valutazione vengono valutati diversi parametri del donatore tra cui di massima importanza sono la funzionalità renale, l’aspetto macroscopico dei reni e, a completamento, l’esame istologico dei reni.
In base ai risultati di queste valutazioni si deciderà se utilizzare gli organi per il trapianto o se evitarlo.
Quando si effettua il doppio trapianto di rene
Il doppio trapianto di rene, ovvero il trapianto di entrambi i reni nello stesso ricevente, è una procedura che viene effettuata quando i reni, seppure in buone condizioni, presentano un danno modesto all’esame microscopico.
È infatti intuitivo che due reni (anche se non perfetti) trapiantati insieme offrono una capacità funzionale complessiva superiore a quella di un rene singolo, per quanto perfetto esso sia.
Fino ad ora nel nostro Centro Trapianti sono stati eseguiti circa 300 doppi trapianti di rene, con risultati ottimi, del tutto simili a quelli del trapianto di rene singolo da donatore standard.
Consigli utili in vista di un doppio trapianto
Se vi verrà proposto di ricevere un doppio trapianto renale, dovrete tenere presente che:
- il fatto di essere iscritti nella lista per doppio trapianto non esclude l’inclusione o la permanenza nella lista d’attesa standard per rene singolo;
- potrà capitarvi di essere convocati per il trapianto prima di avere il risultato della valutazione degli organi, per cui, se i reni non si dimostrassero idonei, dovrete essere pronti a tornare a casa con un nulla di fatto;
- nella maggior parte dei casi i due reni vengono posizionati uno vicino all’altro nella parte inferiore destra o sinistra dell’addome, attraverso un’unica incisione;
- l’intervento chirurgico non comporta rischi aggiuntivi rispetto al trapianto singolo ma ha una durata di circa un’ora e mezza in più